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122 | Conclusione. |
ItsConclusione* morsi. Socrate oppresso bee la cicuta, nè s{ lamenta, Temistocle tentato d’infedeltà s’av» veler.a piuttosto, che tradire la patria. Scipione accusato trae seco il popolo a ringra.
ziare gli Dei, e va in esilio spontaneo.Tut» li portano seco la virtù, e seguon sempre 3 far bene agli stessi nemici, insegnandola nelle disgrazie più bella, e più costante, e !a,.
sciandone per sola vendetta i tardi rimorsi e la vergogna a lacerare coloro, che armati di ¡pregiudizi, sedotti da false guide, eida zelo jnascheraro odiaron la luce alcun tempo, e poi disingannati la riconobbero a lor dispet» io, vider tolti gli errori, e cambiato il lor secolo, la verità, e la ragione a nuova vita tornate da quegli stessi, che furon lor vit- time, e che or volendosi indarno, e troppo ^ tardi richiamare alla vita si pongono sugli 9 pltari (i).
Chi fl ( l ) Ecce spcEìaculum Dso dìgnum vir for.
t/s cum mala fortuna compositus!
Seneca disse sublimemente; ed io l’ho veduto cogli occhj miei non d’un sol uomo nè di i