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Trasfusi. 113

dilla sua repubblica, ii che prova il potere in loro conosciuto da lui di muover gli ani.

mi, e di trasportarli coll’ entusiasmo ) molti più, e i più grandi per ordinario c’innalzano col sublime, e ci affezionano col grande, e col bello della virtù, di cui abbiamo bisogno.

Quanti furono eroi delia patria, dell’ amicizia, della beneficenza a tale scuola, quanti arsero della febbre dell’onore, e della gloria infiammati dall’entusiasmo dell’eloquenza, e della poesia ! Sia pure una illusione, ma è magnifica, è illustre, e trae seco a nobili imprese col cuore più che cento filosofie colla sterile verità. Oh quanto giova imbalsamar gli animi tra le vili passioni oppressi e intristiti colle pitture animate dell’ innocenza campestre, della semplicità pastorale, eppur con quelle dell1 orrore della perfidia e dalla violenza revocarli alla concordia, cd all’amore dell’umanità! Ciò fanno essi. La giustizia d’ A ristitide, la clemenza di Tito, ia bontà d’Enrico, IV, d’Enea, di Goffredo, i ritratti dell’avaro, del superbo, del prodigo ancor ridendo quante malattie non sanarono ue’ costumi, e de’vizj degli uomini, se poteTomo IV. H va-