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Passionati. | 97 |
genj, siccome neppur sono mai eccellenti poeti, oratori, pittori. Manca in essi i[ piacer più proprio, ed intimo dell’anima che la natura per altro nega a pochi intera, mente, ben sapendo ella, che senza questo vincolo occulto della compassione, e dell’afferro reciproco, senza l’istinto all’ intenerirci, all’amare, senza in fine il bisogno di commozione, che portiamo col cuore in tutta la vita, e tra gli uomini, scioglierebbesi la società, e inselverebbesi ognuno. Faccian dunque costoro un mestiere, s’affatichino nelle scienze, ma lascino le arti in pace. Sapranno forse descrivere, o delineare una limpida fon.
te, parlar dell’erbe, de’fiori, dell’aere sereno, ma non ci vedranno mai quel che Petrarca ci vide, nè rapiranno mai, com’egli fa nella canzone chiare, fresche, e dolci acque, perchè tutto è pieno della passione per la divina sua Laura. Mi presentino quanto sanno e i gelidi fonti, e i molli prati e il bosco, e vi pongano ancora la Licoride di Virgilio -, ma non mai giugneranno al cuore, perchè dimenticheranno quell’ardente voto del gran poeta, di consumarvi^ Tomo IV. q con