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72 | Elevazione |
73t£LEVAZioN-g.
sfera coll’intima nostra coscienza. Non seri-’tiam noi talora internamente questa elevazione dell’nomo datagli dalla natura per sorgere al di sopra di lui oltre i confin della vita, oltre la nebbia dei sensi e delle passioni spingendo il guardo nel santuario della natura, de’cieli, de’numi? E dond’è quella sete ardente del cuor umano, que’risalti dell’anima anelante a più sublimi oggetti, nauseante i comuni, nemica di servitù, ingorda di libertà? Chi non fissa più volentieri i suoi sguardi nel firmamento stellato, che in una.
fiaccola, che sol ferisce l’occhio? Non può lo spirito raffrenar le sue penne animose dentro il suo carcere, annoiasi de’ terreni spettacoli, s’¡¡inoltra nt’campi dell’etra, spazia tra i turbini, va al sole, ai pianeti, scorre T empireo, ove sa discoprire e predir nuove stelle,,come fè Dante, e un nuovo mondo, che dietro tal profezia scoprì Colombo dippol, anime pari in elevatezza di gran pensieri, che s’incontrarono colassù con Virgilio, il più sublime combinatore che fosse ma! del sistema dell’universo, dello spirito avvivatole della natura, regolatore degli astri, vita del