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dell'Opera | 29 |
all’Opfha.2<> esercizio cq occupazione, come avviene nel1* opere a lei straniere dell’entusiasmo, debbon essi trovarsi appunto in ozio totale, e quindi il redio sentire dell’inazione. Di che molti esempi sappiamo, come di que! peomerra che leggendo le scene più passionate della Fedra, e dell’Ifigenia di Radne, che tante lagrime han fatto spargere, dimandava in aria di stupefatto, e che prova t,mesto? cercando quivi una dimostrazione, che sol cercava ne’libri e intendeva; simile a quello che non avea di più gran piacere leggendo Virgilio fuor di quello di veder su Ja carta geografica il viaggio d’Enea; ed era ur. matematico anch’esso. Così color, che non amano le lettere della Sevignè, delizia semina de’ cuor sensibili, che al teatro, ed alla predica o nell’accademia recitandosi cose eccellenti, a cui freme od è assorta l’udienza, sbadigliano dormigliosi, oso« distratti in altri pensieri, que’che trovano sol pazzie nell’Ariosto, ed in lui notano e ne’miglior poemi solo i difetti, che li trovano ne!
disegno di Tiziano e di Paolo, o nel colorito di Mi-he! Angelo, e del Primaticcio, senza