qual uso pratico ne riesce per le bell’arti, e pe’ giovani a quelle chiamati dalla natura?
Avrò fatto un nuovo sistema, sarò filosofo, sederò in compagnia de’ pensatori del secolo, e in gara con loro di nuova fabbrica astratta e sublime, aspetterò il giudicio solenne sopra la sua solidità,1 di cui sento gran dubbj per ogni parte al sorgerne una novella, che atterra le antiche, e urtandosi di continuo, e crollando l’una sopra dell’altra su gli aerei lor fondamenti. Loke è stato, diss’io, il maestro dopo gli antichi dell’ottima metafisica, e quanto ha fatto per sgombrare gli umani errori? Il sig. di Condillac ha poi scoperti i suoi, e il sig. Bonnet fa vederne quegli del Condillac, nè mancan censori al Bonnet. Quanto dunque è ancor2 nuova questa scienza trattata ab antico da tanti? Quanto incerta la strada del vero se sì tardi scoprissi? Quanti sentieri bi-
- ↑ Vedi nota prima.
- ↑ Vedi l’appendice del p. Soave all’opera di Loke; cioè la sua analisi dell’intelletto, Tom. I.