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dell'Opera | 15 |
È vero che questa ragione non è qualunque, ma poetica nel poeta, musica nel musico, pittorica nel pittore, la qual ragione si fattamente modificata rifletta nel suo oggetto o musico, o poetico, o pittorico per ogni parte considerandolo in tutti gli aspetti, che le possano presentar le bellezze della poesia della pittura della musica; a misura che tali bellezze le si parano innanzi essa si stende, sollevasi, l’anima n’è presa, e per un sentimento di piacere, e d’incanto si mette a fronte del dilettante obbietto, e questo così contemplato determina l’immaginazione, la qual sorviene, e ravvivando, e raccrescendo le meditate bellezze cerca trasfonderle dentro l’anima contemplatrice; quindi sprigionamento, e agitazione di spiriti, e tutto il popolo poetico delle immagini sono in moto a colorire la conceputa beltà. Ecco che la ragion dee dominar l’entusiasmo ed è quella sola che mette l’ordine in quel gran tumulto ch’ei porta seco.
Ed ecco, rispondo io quello appunto, che far non voglio, e che inutile reputo al mio intento. Perchè qual prò, ripeterò sempre,