quadrati ridasi pure di tutti gli antichi e d’ogni eloquenza, che senza buon gusto, e senza naturale disposizione troverà stile perfetto più che non l’ebbero Platone e Tucidide, M. Tullio e Tito Livio, sarà scrittore ed oratore filosofo, ai filosofi piacerà, in che che stà la vera ed unica gloria oggidì; essi soli l’intenderanno, e ciò basta dovendo ogni altro sottomettersi a quest’oracolo, inappellabil giudice di tutta l’Europa, e del secolo decimottavo. Io pertanto protettomi nuovamente d’aver tentata una strada diversa trattando delle bell’arti, e specialmente di poesia, nella qual tutte ponno raffigurarsi, e nelle quali han parte insieme l’anima e i sensi per dilettarsi perfezionando l’umana natura, e temperando con tal piacer dilicato gl’incomodi della vita. Per quanto il profondo geometra tenga i versi in conto d’inezie, dicea però un maestro1 scrittore, a scommettersi pur sarebbe che non avrà quel gran Neuton sì lunga vita nella memoria de’ po-
- ↑ Bernis ragionamento sopra la poesia.