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242 | Note. |
terribili è ma! collocata da Lucrezio neli’a.
mof proprio, onde godiamo della nostra sicurezza tra le disgrazie altrui. Chi può riflettere freddamente a tal confronto in tanta commozione di tutta l’anima? Que’ bei versi sitane mari ’magno &c. son proverbio per la moltitudine, che non penetra addentro.
La mia sicurezza t; una condizione senza cui non godrei, non e la causa del mio godimento. Par più verisiinile e naturai cagione di ciò quel di’etto proprio dell’aiiima nel sentire la’ sua attiviti, intelligenza e vira sensibile nei titillaimnto deile sue passioni, e della pietà e timore principalmente, come avviene in quei casi, e nello scuotersi dall’inerzia, e dall’indolenza nemiche alla sua natura vivace. Un tal esercizio moderato deile nostre facoltà più care e più intime a noi, ecco il fondamento del piacere nella tragedia, neile descrizioni e ne’quadri dell’incendio diTroja, della strage degl’innocenti, della spelonca di Caco, e della vista del suo cadavere, ecco il segreto, che rende si avidi anche i fanciulli degli oggetti che gli spaventano, che guida il popolo a veder i supplic;, le pugne degli animali e de’