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Recapitolazione. | 197 |
R£CAf>ITC?tA2I0?JE.Ìp7 flva, non mi credo obbligato fuorchè al dc’ver del pittore, che fugge le minuzie non necessarie, ma sta alla rassomiglianza in grande. Se io dovessi dunque fare il ritratto dell’entusiasmo; ecco il mio quadro, che comporrei dalle cose, e dagli attributi sinor riscontrati come suoi propri. Un bel giovane ignudo, ma non effeminato, o sfacciato, di nobile, e ardita fisonomía, di carni ferme, e succose, irrigare da vivo sangue, e intrecciate di nervi, e di muscoli. Ha sulla fronte una viva fiammella, ha l’ali al tergo, è in atto di sormontare volando le nuvole, e squarciandole rapidamente lascia dietro di se traccia di luce. Gli occh; tien fissi al cielo, al trono di Giove, e degli Dei, che si veggono in alto. A un canto una donna, la novità, che leva il velo agli oggetti, ed alle figure che prendon corpo, ai corpi che prendon anima. Dietro a lei altre due, la grandezza, che mostra, o tocca colonne, terme, anfiteatri e la bellezza, che sorride ad una Venere onesti, che ha allato, ed ambe in atto di tenersi per mano, e baciarsi.
Di sotto molte figure di chi lo mira assorto In