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altro la verità e il disinganno; noi pacifici pur siamo in guerra tra molti nimici, rivali, e partiti, che dividono tutti i suffragj, perturbano tutti i giudicj, che non potendo e non volendo con noi correre nella lizza, trionfar vogliono coll’invidia, con l'ignoranza, e col disprezzo peggior di quelle. Ove accademie o sette, ove discepoli prevenuti e più prevenuti maestri: noi siamo in mezzo a qualche plauso, ma timido ancora ed incerto, ed a molti schiamazzi o derisioni talora insolenti. Ma sopra noi rimiriamo a conforto sedere i giudici incorruttibili di questa nuova olimpica pugna, in lor fissiam gli occhj, da lor ne viene il coraggio, e ci appelliamo alla posterità.

Così allora io scriveva, e presagi-