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166 | Passione. |
dolorosi, le immagini più delicate più nuove più dolci, quasi al fuoco d’amore accenda’ P estro le fiamme sue da quel prendendo la luce i! calore la vita. Il qual caldo ove avviva Popere belle ivi più le abbellisce, comg il più bel di Virgilio è il libro quarto, son le più belle le rime funebri del Petrarca, la pazzia d’Orlando, l’eroidi d’Ovidio, P Ugoiino di Dante. Sembrano allor divenire i poeti maggior di se stessi. Virgilio allora dal bello saggio, che è il proprio di lui, passa al bello sublime e maravigliqso. Ovidio allota non è più scherzevole e concettoso, si dimentica dell’ingegno e degli scherzi per gl’infortuni tragici degli amanti. Petrarca stesso non è così nobile ed elegante come suol per l’avanti, ma nel piagnere Laura morta abbandonasi alla mestizia, e allo sii! naturale di quella, Come Properzio tralascia P erudizione, e Tibullo disprezza ie grazie e le sagrifica al. ìanto. E certo investiti che sia3110 da un tal entusiasmo certo non mancaci eloquenza, evidenza, bellezza e forza poetica ed oratoria e pittoresca, e d’ogni fatta.
V af-