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162 | Passione. |
per tal via più prestamente il buon gusto» che si guasta lo stile, che gli affetti più n0; bili e più gentili ne sono alterati, che in una parola ci allontaniamo per poco dalla natura cercando il maraviglioso. Falereo, Lucano, e Seneca, e Quinto Curzio con tutta l’eloquenza e poesia tragica ed epica de’ romani dopo Virgilio e Cicerone così caddero a feria, così pur troppo i nostri oratori e poeti dopo il secolo d’oro si pervertirono per gonfiezza, acutezza, e sforzo di sentimenti confinanti al mirabile quasi lampi per abbagliare, quasi scoppj a srordire i lettori, mentre il semplice il naturale il passionato l’interessante, che scendono al cuore, che svelano i segreti della passione son più durevoli, p-ù difficili, più lontani dal raffinamento, e dafP alterazione ponendoci in quello stato di sensibilità in cui trova l’anima il suo elemento. Sembra, egli è vero a prima vista,.
che l’amor per esempio’ ( di cui fu posto sotto il ritratto quell’epigrafe sì ingegnosi e sì breve Eccoti il tuo padrone, o il fu, o l’è, o sarallo ) l’amor, dico, siccome passion comune a tutti, e speciàlmente a giovani dovreb-