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160 | Passione. |
come Omero e Virgilio,. Dante e Petrarca, Ariosto e Tasso, e gli altri solo perciò divenuti immortali.
Qual sia di queste più da pregiarsi è stato al solito dibattuto dalla curiosità e dal prurito di scrivere inutilmente. L’indole di ciascuno dee decidere la questione, ed ognuno studiando sul proprio cuore ed ingegno scoprirà quale ha da sceglier per se in eloquenza e in poesia componendo, e pel teatro, dove i greci e i francesi massimamente offrirono due spettacoli assai diversi nella tragedia, P uno all’ammirazione, e l’altro alla sensibilità. Per me fu sempre la commozione del cuore il ben supremo della mia vita.
Rispetto come maggior di me gii ammiratori deile gravi sentenze, de’ caratteri grandi e maravigliosi, de’misteri politici e cortigianeschi, del valore guerriero, della potenza romana, della spartana severità, della fierezza de’ galli, e de’ germani, e de* britanni -y ma dovrò io riputarmi ed esser detto uonj debole ed effeminato, perchè nacqui con un cuor renero e dolce, pronto a fremere ed a compatire, con un bisogno inestinguibile di scucii-