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Maraviglia 139

ste in alcun luogo, non pub definirsi o ingegnarsi. Non sono parti, non proporzioni, nè regole, %me, o modelli d’alcuna beltà, ma un estratto un composto di moire, qual lo trovano i gran maestri nelle statue greche, ne5quadri di Rafaello, del Coreggio,df Guido, nelle immagini e descrizioni di Virgilio e del Petrarca, e di pochi altri che hanno una bellezza del tutto, un complesso d’unione, e d’intreccio, certe linee, certi tocchi, certi tratti indefinibili, universali, indipendenti dall’arte, che sono sparsi per tutto, che son nel tutto, che accordano e avvivano ed ornano rutto, nè qui può dirsi, nè!1 che risiedano. Un tal bdlo si crea nell’intimo di certe anime, che raccolte avendo le più nobili idee dell’opere di natura, o di i’.ran maestà bene studiate le combinano le fomentano le trasfondono insieme, e ne traggono una compiuta idea rublime con Panima creatrice. In questa idea risiede fors* anche la grazia, quella che vien chiamata un non so che di bello spontaneo, dissimulato, nativo, ma iasiem nobile, ga;o, decente, co&