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Maraviglia 133

eia sentire in que’concilj degli Dei, in quella maestà di Giove, in quelle battaglie celesti e terrene, intrecciando a maggiore magnilicenza gl; eroi co’numi. Dissi mettendoci a que’ tempi e costumi, perchè omai sembra venir meno ne’nostri, e impiccolirsi quel maraviglioso antico per la differenza de’ tempi, de’costumi, e degli studi cosi lontani.

Non ( 1 ) però cambierem mai quell’istinto, che portaci ad ammirare il grande e il sublime; sia per la lusinga segreta d’ingrandire noi stessi con quegli oggetti, sia per i’ opposizione tra quella grandezza e la nostra picciolezza, o sia piuttosto che Iddio ci abbia impresso il sentimento d’appartenere a lui, e d’aspirare a possederlo, onde l’opere della natura c’innalzano a quella suprema grandezza creatrice sovrana eterna infinita. E non è egli vero, che ci troviamo impediti e ristretti nella vita cittadinesca tra piccoli oggetti uniformi dell’arte e della necessità, e che allargasi quasi l’anima e si distende nelle vaste ( 1 ) Nota 10.