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ficoltà non meno, che l’estensione del vero sapere; erano infine modesti, ma non però scoraggiti. Per tutto vidi emulazione e calore, ed in ogni lato apparivano chiare speranze di chiare imprese, che già in gran parte avean messo frutto nella metropoli. Ciò rimirando io spesso ed attentamente a Milano, a Pavia, a Cremona, a Reggio, a Modena, a Parma, ed a Verona dove più dimorai; già trascorrea col pensiero più avanti e tra me stesso dicea con gioja: di quest’eletto drappello d’ingegni lombardi quanti avrem tra dieci anni prodi scrittori, preclare opere, nuove scoperte, storie eccellenti! e prevedeva un secolo luminoso filosoficamente rinnovellato, estendo pur tanto proprio del vero filosofare urtar sempre, allargarsi, e produrre, e dicen-