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92 | Visione |
La terza è quel continuo idoleggiare e dipingere anche in prosa, ma naturalmente, ogni cosa per graziose metafore e immagini e similitudini chiuse in una parola, in una frase per quella gaia fantasia simile ad ambra scaldata, che tutto a se trae, a miniatura de' più fini colori, a limpido fonte, donde traspaiono l'erbe del fondo, e la ghiaia in più vaga luce. Così scrivono l’Algarotti, ove particolareggia, per usare il termin dell’arte, così Tornielli, che insieme unisce anche gli altri due gradi, e Ceva nella vita di Lemene, e Martinetti, ed altri. Ci vuol però molta sobrietà per non dar nel ieccato, o ne! puerile, la qual non raèho è necessaria a chi grandeggia in magnifiche scene e personaggi per non dare nel gigantesco, perchè l’une e T altre visioni devono temperarsi con quel lume nativo e giusto d’un terso specchio, non con quelli del microscopio o del telescopio oggi troppo venuti in uso nell’eIevazione or gonfia e forzata, or languida e inanimata de’ nostri poeti e prosatori, come altrove ne reco palpabili esempli.
A ristringere il sin qui detto per conclu-