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Visione | 89 |
frase del Eoccacclo, una collocazione di particelle e di numero alle immagini grandi, alle figure possenri sull’animo umano per forza d’immaginazione. Oggi don-ina quello stile di moda detto geometrico, che qual aria coraggiosa infetta la letteratura al par di quello de’ tempi di Seneca, di Petronio in Roma i de’ Sofisti in Grecia, per cui peri ogni gusto di Tullio e di Livio, di Pericle e dì Demostene, di Tucidide, di Senofonte. Questa ì: la falsa eloquenza perche nemica delle ¡mmagini, delle metafore, del colorito, e della luce d’immaginazione, di tutte infin le visioni dell’anima creatrice, e uno stile che non dipinge nulla, o tutto al più si rassomiglia alle figure disegnate al lapis con pure linee senza chiariscuri, e senza colori, il che tanto nuoce alla prosa, e strugge tutta la poesia, che vuol quadri, e lumi or più grandi or meno, or in tutro il lavoro, or sin nelle espressioni più minute dette perciò pittoresche, che fanno il linguaggio de’ poeti.
Omero, Virgilio, Orazio, Petrarca, Ariosto e gli altri non parlano che con questo non scio nelle gran scene dell’epica e della lirica,