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Visione 85

t’iva, e animata, e quivi più che altrove passeggia la fantasia tra’ incanti, e comparse, e sceneggiamenti perpetui di un mondo affatto nuovo. E questa è la forte illusione, che giustamente si dice magìa dell’eloquenza, pittura, poesia, e dell’altre arti; onde maghi veracemente si dicoiio poeti, oratori, pittori, allorchè sono compresi dall’estro, poichè sogliam far autori i maghi dell’apparizioni, de’ viaggi per aria, delle trasformazioni in mezzo alle larve, all’ombre, agli spettri.

Mi sia permesso spiegarmi ancor con immagini. Per quanto un poeta abbia meditato profondamente il sorretto, per quanto abbia d’ingegno, e di cognizioni, per quanto ricordi precetti, ed esempi, molte volte nulla gli giova, ha fredda la fantasia, sterile l’invenzione, nè trova immagini, forme, e bellezze degne d’un nobil quadro. Or ecco improvviso un raggio, un lampo, un momento gliele presenta spontaneamente, par che cada un sipario, si fa giorno, e subita illuminazione quasi divinamente. Parmi avvenirgli quel, che ad Enea, quando Venere gii