Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/106


Visione 83

ce, e del più propizio momento. Oggi è nebbia, e caligine, che nulla vedi, 0 vedi male, e confusamente, alzandoti poi sopra la nebbia, e trovando una luce serena, e un sol folgorante la scena s’illumina, e tutto brilla.

Questa proprietà del vedere si riconosce jieli’ uso de’ poeti, pittori, ed oratori, di tutte l’arti imitatrici; che danno corpo, e vita ai lor pensieri. Il mondo poetico è composto di apparizioni, di spettri, d’iddi, e di persone create da lui per vedere i suoi pensieri, e realizzar le sue fantasie per dipignerle, e rappresentarle più vivamente.

Le cose immaginate prendono corpo, e persona. La fama di Virgilio, la discordia dell’Ariosto, l’invidia d’Ovidio ec. tutto è vestito, caratterizzato, animato, veduto e conosciuto in persona. La creazione, o finzione poetica è lo stesso che la rappresentazione di cosa lontana ignota, astratta, e il fingere dei latin: vuol dir figurare, idoleggiare, e questa dolce illusione è quel mentis gratissima* error, che sparge l’arti imitatrici d’una secreta delizia, e sempre nuova.L’ani-