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AD UNA SUA AMiCA.
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aspettarsi di vederlo posto sopra gli altari, e
se ne compose uffizio, e messa dai bravi romani
amici ognor di Pasquino. Allora io dissi: non siate tanto inglese, mio signore, a sprezzar l’opere dotte italiane, e ravvisate più tosto la verità del vostro pensiero sul genio italiano amoroso. Fu per amore della sua donna, che il Tasso prese a difendere pubblicamente quelle tesi nell’accademia ferrarese, piena di belle donne, e di cortesi cavalieri. Durò la disputa tre giorni, combattendo in quello steccato donne ingegnose, ed uomini dotti. Tra quelle sedea madama Lucrezia ( non la principessa d'Este, come il volgo, e Goldoni credettero) ch'era la Laura del Tasso, qual suprema giudice, o divinità pel poeta. Ve ne fu pur una tra l’altre, che argomentò sottilissimamente contro la quarta proposizione, che l'uomo di sua natura ama più intensamente, e più stabilmente, che la donna.
Oh per certo, gridò Milord, i cinquecentisti erano poco galanti avanti le dame, tacciandole così di freddezza, e di volubilità in amare, se non era una malizia del Tasso, ciò proponendo per risvegliare colla signora Lu-