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LETTERE Di UNA DAMA
seguaci, che pretendono nondimeno aver tutti incominciato dall’imitar gli stranieri, e che grazie al cielo non si curano molto degl’italiani, dopo che si comprese, che il bello stile non è il sol boccaccevole. Più volentieri parlerò dell’apostolato, come ben lo chiamate, diffuso in Italia dal Petrarca in prose non che in versi amorosi, e degno de’ parlamenti e delle corti. Vedete qual nobil amore dialogizza, e questiona, e sentenzia nell' Arcadia del Sannazzaro, negli Asolani del Bembo, nel Cortigiano del Castiglione, e in tanti altri. E se volere tribunale più strettamente amoroso con leggi, quesiti e trattati, vedete nelle opere del Tasso le cinquanta conclusioni tenute verso il 1570, e rivedute molt’anni dopo da lui su tal materia sì dottamente, e all’antica maniera. Non parmi sì dispregevole un tal gusto dopo che sin verso il fine del cinquecento lo ha seguito un sì gran filosofo, sì gran poeta, sì grand’uomo: e onorato, aggiunse Milord, di un sì gran tomo a farne la vita. Basterebbe un tal volume, come mi dicono, per canonizzare un santo cogli atti, e processi della sua vita, onde
aspet-