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Sorrisero i gravi antichi al parlar di Luciano, e volti agl’italiani, che stavano intorno alle sbarre aspettando sentenza dell’opere loro, lodaronli d’eleganti verseggiatori, e di culti scrittori della lor lingua, ma sentenziarono insieme l’opere loro com’era giusto. Intitolate le voller tutte Nuova Edizione di Messer Francesco Petrarca. Quindi trattine alcuni Sonetti o interi, ciò che fu di sol dieci, o troncati; e poche stanze di canzoni, del resto fecesi un fascio, il qual fu riposto in parte rimota serbandolo per un tempo, in cui la lingua italiana, guasta e corrotta da genti straniere bisogno avesse d’una piena inondante d’acque limpide e pure, quantunque insipide, a ripurgarsi. Fu finalmente deciso bastar per tutti il Petrarca, ancorche ridotto da noi a più discreta misura; per l’uso comune e il diletto della nazione questo doversi leggere, ed istudiare secondo il bisogno: e così non verrebbe o ingiustamente posposto ad autori seguaci suoi, o nauseato da molti per tanto moltiplicarsi delle sue rime in tanti minori di lui.

Convien, diss’io allora per isfogo di zelo, convien