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di Virgilio e Inglesi | 81 |
zo a così (aita persecuzione, che parea proprio tutto scappato dai ceppi di Plutone. Qual consiglio potea prendersi per non are quel troppo irritabil genere di poeti maschi, e femmine? col maschi e femmine? In mente ne venne di distribuirci la briga, e di prendere ciascuno di noi qualche libro di que’ Poeti a leggere e ad esaminare. Greci e Latini furon tosto occupati, quanti ve n’erano intorno ad un libro di rime, ad un canzoniere, ad un volume di poesie, e vi fu alcuno di noi meschini, che si trovò un tomo in foglio tra mano tutto d’amor Petrarchesco.
Leggevam tutti attentamente, nè molto andò, che qua e là già miravasi sul volto de’ leggitori cert’aria di maraviglia, e a quando a quando degl’indizj di noia, e di sazietà. Fu il primo Catullo, che per natura insofferente, e nimico di lunga applicazione gittò da sè il libro, e questo, disse, questo è pur il Petrarca, il suo stile, il suo metro, il suo amor, la sua Laura, infin lui stesso sotto nome d’un altro. Il mio pur, dissero tosto molti d’accordo, il mio Poeta non altri egli è che il Petrarca. Qui v’ha