ne. Ma buon per lui, che non sarà per ventura
disfigurato, e tradito da tanti barbari
verseggiatori senz’anima, e senza orecchi,
o prosatori eziandio, siccome Io fummo noi,
e lo siani ruttopiorno senza poterci difendere.
Ahimè, soggiunse allora un non so chi,
che in disparte stava ascoltando, che peggio
ancora accadde al Petrarca, poichè trovos>i
un barbaro di nuova foggia, che lo travestì
non già nelle parole, ma ne’ pensieri e
nel senso de’ versi suoi, facendol parlare di
tutt’altr’ometto più santo, e più reverendo, onde questo si venne ad essere profananato, e quel del poeta a far pietà, e il Petrarca
spirituale intitolò il suo volume. Non
v’ha pazzia, ripres’io, che in fatto di poesia
non si possa aspettare dagli uomini; ed
io fui pur lacerato a buni, ed Omero il fu
pure affiti che dicessimo co’ nostri versi insieme
accozzati le stravaganze più ridicolose,
che un pazzo immaginava. Allora levossi in
tutti gli antichi un mormorio, chi ricordava
un’ingiuria, chi un’altra fatta all’opere
sue da mille importuni scrittori di verso e
di prosa, di tutte l’età, d’ogni nazione.