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ed Orlando, a recitare i suoi versi tra l’ombre illustri di Dagalaiffo, e di Ermenerico, degni Consoli di un tal Romano Scrittore, e con lor faccia pompa del nobil distico che bene sta appunto al suo ritratto
Carmen utrumque legas, poteris vix dicere lecto
Musa latina prior, musa ne tusca fuit?
Nessun certamente sospetterà codesta novella musa esser vissuta ne’ tempi antichi della latinità.
Sfogata ch’ebbe Orazio la bile poetica, io così presi di nuovo il ragionamento sopra Petrarca. Leggiam pertanto le tre canzoni sopra gli occhi, quella della lite d’amore innanzi alla ragione, quell’altra - Se 'l pensier che mi strugge, - e la compagna sua Chiare fresche e dolci acque - Di pensier in pensier, -