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di Virgilio e Inglesi. 59

superbia onde non seppi avvilire il mio canto con le turpitudini tanto comuni a’ miei coetanei, che cantarono le stesse passioni, e non seppero rispettare il linguaggio degli Dei. Qualunque vicenda alle lettere e ai versi possa sopravvenire, l’opere nostre saranno scuola ai posteri tutti di buon costume ad onta degl’invidiosi, che m’hanno attribuite cose indegne di me, ed hanno malignamente interpretato il Petrarca.

1Ma non so come a poco a poco cominciammo a sentire non so qual piccola sazietà, che sempre andò raffreddando gli animi degli uditori, e creando lor finalmente fastidio. Tutto era parlare e pensare, e cantare di quella Madonna Laura e le rose e le perle e i crin d’oro, e un pensier che dicea, e un pensiero che rispondea, e de’ pensieri, che ragionavano insieme, una visione, un sogno, un deliquio d’amore, e

  1. Le critiche troppo severe sono a prò de’ giovani, che non discernono.