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di Virgilio e Inglesi. 55

loro, che voi stessi tenete per maestri e per classici in poesia. State sani.





LETTERA IV.

AGLI ARCADI.


Erano gl’italiani in tumulto poi ch’ebbero udita la sentenza da noi pronunciata sopra il poema di Dante, e temerono non qualche danno all’onore della italica poesia sopravvenisse per l’autorità, che ottiene ancora nel mondo il suffragio degli antichi maestri. Videsi a molti segni esser gl’italiani poeti ed autori oltre modo gelosi per lor natura della gloria poetica, e letteraria. Quindi al primo raccogliersi, che noi femmo altra volta, eccoti d’ogni parte accorrere svolazzando anime ed ombre, che qual uno qual altro degl’italiani poeti ci presentano in varj libri, e volumi di ogni mole e figura. Noi fummo dapprima di tanto numero sbigottiti, sapendo noi, e dicendolo spesso Orazio a gran voce esser pochi