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44 | Lettere |
pranno moltiplicar l’edizioni a migliaja. Se ottengo solo otto o dieci seguaci fanatici e zelanti adoratori, questo mi basta. Dietro lor correrà tutto il mondo poetico, e que’ pochi meschini che ardiron nascere con buon orecchio, e con anima armonica, che gustano la chiarezza, la nobiltà, le immagini e i voli della poesia, saran trattati da sciocchi, da ribelli, da empj bestemmiatori della sacra antichità, sicchè dovranno tacersi per lo migliore. Udite, adunque, udite il divino Pacuvio, il divinissimo Lucilio:
Vivite lurcones, comedones vivite ventres,
Ricini auratae cicae, & ocraria mitra
Quinque hastae aureolo cinctu rorarius velox...
Ma tu hai ben torto, diss’io, rompendogli a mezzo que’ suoi magici carmi, perchè nel vero, Pacuvio, Ennio, Lucilio e gli altri nostri barbuti poeti non hanno bellezze da paragonarsi a quelle dell’italiano. Essi infine altro pregio non hanno fuor che l’aver cominciato a far uso di alcune robuste espressioni, e naturali con qualche maniera di metro rinforzandole. Ciò stesso è un pregio comune a quanti uscendo dalla