Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/47


di Virgilio e Inglesi. 43

vecchissimi tra le mani vociferando, se Orazio non accorrea per farlo tacere. E che? rispose il satirico, poichè vi piace dormire al suon de’ versi di Dante, non è più giusto far questo onore a que’ di Ennio e di Lucilio, che furono i nostri Danti? Bene strano ei sarebbe, se i bisavoli della nostra poesia non ottenesser da noi quella venerazione, e quello studio che gl’italiani riscuotono sin dopo cinque secoli dai lor pronepoti. Io m’impegno di risuscitare la fama loro a dispetto della durezza, della rusticità, dell’oscurità del lor non inteso linguaggio. Ci farò tanti comenti d’attorno, e a fronte, e a tergo, che ne verrà un gran volume. Le allegorie ne’ passi più strani, un calepino di voci antiquate alla mano, i titoli di divina all’opera, ed altri simili ajuti con una setta di lapidarj, di antiquarj, e d’accademici dal mio partito, che voglian essere poeti malgrado un’anima fredda, e insensibile sapran screditare l’iliade, l’eneide, e tutto il parnasso, che scrive per dilettare e farsi intendere. Lasciate poi fare a’ pacuviani, ed agli enniani che ben sa-