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di Virgilio e Inglesi. 41

ro, armonico, sostenuto, questo è ciò che ricopre ogni altra iniquità d’un poeta, poichè lo stile è quel poi finalmente che fa un poeta. Le immagini dello stile debbon pur essere ben colorite e nobili, e con grazia e venustà contorniate, i pensieri giusti verisimili nuovi profondi, le parole usate e intese, proprie, scelte, le rime facili e naturali, il suono e la melodia quasi cantante, e così dite del resto. Or nello stile di Dante quante v’ha di tai doti indispensabili e necessarie? Leggetelo, e sin da principio ponetelo a questo tormento di non prevenuto e non cieco esame. Troppo lungo sarei volendo i versi, le frasi, le parole citarne in infinito. Qualche cosa ne dirò forse in altra mia lettera. Incominciate frattanto ad essere meno superstiziosi. Io per me non so abbastanza stimare quest’uomo raro, che il primo ha osato pensare ad un poema, e dipignere arditamente tutti gli oggetti della poesia in mezzo a tanta ignoranza e barbarie onde il mondo traeva il capo. Egli è più pregevole d’Ennio eziandio, poichè ha trasportati i tesori della scienza, ch’era al-