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di Virgilio e Inglesi. | 39 |
Pape Satan Pape Satan Aleppe, e a cui fo io complimento dicendogli, maledetto lupo, io che l’avea posto in un trono di re; il ghiaccio e il fuoco, le valli e i monti, le grotte, e gli stagni d’inferno chi può tutto ridire? Oh che dannate e purganti e beate anime son mai quelle, e in qual inferno, in qual purgatorio, in qual paradiso collocate? Mille grottesche positure e bizzarri tormenti non fanno certo gran credito a quell’inferno, nè all’immaginazione del poeta. Tutti poi quanti sono ciarlieri e loquacissimi di mezzo ai tormenti, o alla beatitudine, e non mai stanchi in raccontare le strane loro venture, in risolvere dubbj teologici, o in domandar le novelle di mille toscani loro amici, o nemici, e che so io. Nulla dico de’ papi, e de’ cardinali posti in luogo di poco rispetto per verità, mentre Trajano imperatore, e Rifeo guerrier di Troja sono nel paradiso. Rileggete con questa riflessione quell’imbroglio non definibile, e poi mi direte che ve ne sembri.
E questo è un poema, un’esemplare, un’opera divina? poema tessuto di prediche, di