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268 Lettere

non si sarebbe fatto al testo latino di Tacito, benchè oscuro ei sia. Qual follia non è questa di farsi oscuro per esser breve, e (ii tormentare i lettori viventi per amore dell’antichità? E non crediate, eh’io sprezzi il Davanzali, che anzi siccome Dante perchè lo stimo, Io critico. Ho letto con gran piacere la storia sua dello scisma (<?) d’Inghilterra, e lasciando da parte le sue opinioni su quell’affare e la sua poca critica, ch’era vizio del tempo e della sua edit.

cazione, protestovi quanto allo stile d’averlo rrevato superiore a molti de’ vostri storici di gran nome. Non è egli, come son quasi tutti, declamatore, oratore, difTitso > languido e gonfio e periodico, come gli altri, ma vibrato, conciso, corretto, elegante, vivace, espressivo, come esser deve uno stomovte impedito dal proseguire e dal rivedere eziandio l’opera sua, che forse avrebbe miglior renduta <■■ più intelligibile per tutti.

( <0 E’egli vero che qnesta sia una traduzione d’un’operetta latina di certo irate iitgiese di tempo?