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206 | Lettere |
potrà talor sollevarsi con sì fatte letture e studj, e divertirsi lecitamente, non però facendone il suo mestiere, che questo non so intenderlo. Nientedimeno confessarmi dovrete, che lievissimo è sempre il vantaggio, che quindi nasce, e che la patria difficilmente s’appagherebbe, quando esiger volesse i suoi diritti da alcuno, se egli vantasse d’aver composto e stampato un giornale, una gazzetta, un almanacco, e de’ capitoli e delle canzoni. In fatti la generale opinione sopra questa classe di autori e di letterati, per quanto ognun cerchi di occultarla a se stesso, è molto disfavorevole al loro decoro, e spesso anche al loro onore. Quindi il meno che se ne dica e pensi, egli è riguardargli come inutili almeno, e fastidiosi e importuni alla vita sociale. Molti di loro si son fatti un tal credito, che le oneste persone se ne tengono cautamente lontane, e quando anche lor diano la tavola, si guardan bene di dar loro la confidenza, e la familiarità.
Non può negarsi, che questo non sia un mal generale in ogni paese, ma in Italia esso cresce a proporzione della inutilità e bas-