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di Virgilio e Inglesi 17


Dissi a renderli virtuosi, perchè poi bisogna amare un po’ la virtù, e sentire zelo per lei assecondando certi risentimenti vivaci, certa energia senza cui non correggesi alcuno, e restano eterni i pregiudici, oppressa la verità, e disprezzato il letterato modesto, il candido e buon poeta, lo storico saggio e morale, mentre levan la fronte protetti dall’ignara e potente ricchezza il vile adulatore, l’impostor temerario, il verseggiatore impudico o satirico. Siccome certi spiriti gonfi di vanità, secchi e duri per indole, audaci ed ostinati in false opinioni maligne tradisconsi da se stessi scrivendo, e son però smascherati per poco davanti il buon critico, che traspirar ne vede il moral carattere attraverso il loro stile, così gli umani discreti sinceri fansi conoscere in certi tratti spontanei, in que’ voli, e trasporti non istudiati di lor passion generosa per l’utile verità, per l’innocenza tradita, per l’orrore della calunnia, e della satira infame. Per alcun tempo la bassa invidia, l’orgogliosa ignoranza, e la sciocca credulità seducon la moltitudine a disprezzare i veri talenti,e l’opere più pregevoli della nazione, e molto più veggiam