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204 | Lettere |
Ma in fine malgrado questa cattiva educazione e nodrimento de’ vostri compatrioti, la natura poi si risente, l’ingegno italiano sagace per se medesimo e risvegliato vede il niente e l’insulso di tali inezie, e rende loro giustizia non curandole, onde cadono al nascere. E quindi si vede un continuo alternare di stanchezza e di speranza ne’ curiosi, un cambiar d’argomento negli autori e di materie, cercando tiroli nuovi e mirabili per ingannar di nuovo il libraio, e persuaderlo a spendere in carta e stampa, e per lusingare di nuovo i compratori a provveder l’opera sulla fede del frontispizio e degli elogi, che gl’interessati ne fanno e i partigiani.
Chi bene esamina questo giro di cose, presto conosce, che il fine di tali opere e dei loro autori altro non è fuor che di far pre-
de’ suoi soci di minor talento. Di lui stimiam l’ingegno, e il gusto caro a’ placidi e moderati animi da tavolino, tal fu il suo temperamento melanconico, e freddo a trattarlo. Un’opera illustre pei posteri non v’è fra le sue moltissime.