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Inglesi. | 197 |
LETTERA V.
Poichè vi piace sentir la mia opinione intorno alla disputa eccitata dal nostro amico Rousseau, io ve ne dirò quel che sento senza uscire dall’argomento fissato tra noi, che è la letteratura italiana. Non può negarsi, che sembra strano a prima vista il suo parere, col qual sentenzia e condanna le arti e le scienze come sorgenti di vizj, e di corruzione tra gli uomini, essendo sinora sempre stata in gran credito d’utilità e di buon costume la dottrina e lo studio di quelle. Non è però maraviglia se con tale opinione destasse sì grande incendio quest’uomo singolare nello scrivere e nel pensare tra i suoi e tra i francesi, benchè maraviglia esser debba come egli sia stato premiato dall’accademia di Dijon1 per avere sì maltrattate le
- ↑ Quell’accademia prepose a trattare da chi concorrer voleva al solito premio, se le arti ec. nell’anno 1750. e il premio l’ebbe Rousseau.