Stiamo però in poesia. Abbiamo dei Quarles1 e dei Withers, ve lo confesso, ma sapete voi, che io non conosco il più perfetto tra tutti gli antichi, e i moderni poeti di Pope? Trovo de’ difetti in Orazio, in Omero, in Virgilio, in Voltaire, nel Tasso, e nell’Ariosto, e non ne trovo in Pope. Lo metto sopra tutti, dopo che quest’uomo ha saputo abbellire, e dar forza alle più alte insieme e più necessarie massime della morale dell’uomo, temperando mirabilmente la più bella poesia colla filosofia più pregiata. Egli ha renduto l’uomo migliore coi versi, che son lo stromento con che tanti lo rendon cattivo. Egli ha fatto servire la poesia alla virtù, all’umanità, al ben pubblico. Son pur pochi i poeti, che uniscano tante qualità, e nessuno che le abbia tutte, e in tutti i generi di cantare. Qual poema più grazioso del riccio rapito, qual più
- ↑ Due poeti infelici nominati da Pope, come il furono da Virgilio Mevio, e Bavo