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rilità, quando crede il bene, e la gloria del suo paese dipendere da una commedia, da un sonetto. Questa pazzia, sapete, è la pazzia più dominante d’ogni nazione. Ho visto Parigi in tumulto, in sedizione, perchè un bell’ingegno avea detto male della musica francese1. Si stamparon libelli a migliaia, si ruppero amicizie antiche, si venne talora alla spada2, la guerra civile era al colmo tra i partigiani della musica italiana, di quei della francese, e questi credevano di salvare la monarchia messa in pericolo dai trilli di Caffariello, e dall’ariette di Buranello. Al mio arrivo in Londra ho trovati due gran partiti e furiosi; io credea, che si trattasse della libertà o del commercio tra questi nuovi Wighs e Torys3. Trattavasi d’una critica fatta da un bell'


  1. Il celebre mr. Rousseau cittadin di Ginevra.
  2. Tra mr. Frerou, e mr. Marmontel.
  3. Famosi partiti dell’alta, e bassa chiesa, Wighs rigidi e liberi, Torys episcopali e regi. V’è un terzo partito detto dei Trimmers, che cangia secondo il suo interessi.