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146 Lettere

bero presso voi buono accoglimento, maravigliando ogni persona non so qual più, o voi che potevate gustare d’una conversazione sì antica in sì giovane età, e preferire il serio e posato stile della prudenza al lusinghevole e grazioso della galanteria, o essi stessi, che conservavano ancora in tanta stanchezza degli organi un gusto un sentimento assai delicato per potere con esso assaporare le grazie e le finezze del vostro spirito, che quantunque si tenga nei confini del naturale e del sincero pensare, pur non è mai che non abbia un colore, un contorno, una certa aria di vivacità e d’ingegno fuor del volgare.

Ma voi siete impaziente di leggere non pure i pensieri e i sentimenti, come questi sono dell’amico nostro carissimo, ma le sue parole medesime. Io vi lascio con lui, o Miladi, e con le sue lettere assai contento che piacciano a voi, che le bramaste veder pubblicate, senza molto pensare a quel che il pubblico ne dirà, del qual sappiamo abbastanza se si debbano numerare o pesare i suffragi. Sono ec. ec.

4. Luglio 1766.