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142 | Lettere |
me poteva aver ella tempo per tutto questo, dimanderanno i posteri forse, sapendo che le altre donne oggi non ne san trovare abbastanza per vestirsi tra giorno? Volete voi, ch’io sia costretto di dar per iscusa un’accusa peggiore, cioè l’uso vostro sì strano di levarvi da letto di buon’ora, di avere una regola del vostro tempo, un ordine tra i vostri servi, e i loro uffici, l’ore assegnate ai doveri diversi di donna, di madre di famiglia, di dama, di padrona, e per fin di cristiana? Ciò sarà egli creduto?
Pure a renderlo meno incredibile io non tacerò i vostri difetti, come avrebbe fatto un panegirista. Dirò insomma, che con tante prerogative da rendervi singolare tra l’altre donne, voi non vi vergognate d’esser donna, avete la bontà naturale al vostro sesso, la semplicità delle maniere, una certa modestia spontanea, per cui talora arrossite pudicamente, come una donna del tempo antico. Non vi vergognate d’esser devota, non osate comparir erudita o nella storia o nella religione o nelle belle lettere, benchè lo siate più dell’ordinario, e vi guardate dal ci-