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140 | Lettere |
Or io voglio, che sappiano i nostri nipoti esser voi stata tra noi, e forse due o tre altre donne simili a voi nel secolo nostro infelice. Sapran per tanto che qualche donna ha vissuto tra noi non sempre assediata, benchè amabile e vezzosa, da’ giovani donzelletti e profumati; ma che sapeva distinguere tra un vero amico ed un cascante zerbino, nè misurava il merito delle persone dall’elegante capigliatura e dalla freschezza degli anni. E quello che più lor dee far maraviglia, sapranno che i miseri, i litiganti, gli oppressi ed ogni genere di sventurati aveano l’adito aperto alla protezion vostra, ed era questo il corteggio più assiduo dintorno a voi, talchè foste veduta talora lasciare il tavoliere e la toletta per ascoltare un miserabile con grave scandalo della compagnia più brillante. E di qua ne derivava quell’altro di trattare umanamente la vostra gente persin di livrea, come se fosse della medesima specie vostra. Meno allor stupiranno leggendo che gli artisti industriosi, e gli uomini di lettere anche senza essere titolati, non erano lasciati nell’anticamera vo-