l’occupazioni perpetue della toletta, lo studio delle mode, le rivalità, le invidie, le maldicenze di tante, e infin la misera educazione, l’eterno ozio, l’ignoranza di tutte. Le quali pitture facendone poco onore presso i nostri nipoti, a credere gl’indurranno nè merito, nè virtù eservi stata in Europa nel settecento, poichè le donne signoreggiando debbon seco ad egual condizione trar gli uomini, e farli donne. Nel qual caso che mai diranno di noi? Diranno che questo secolo è stato di tutti il più infelice, perchè i secoli barbari e rusticani almen ebbero qualche virtù, o militare o civile di zelo patrio, di veracità, di valore e di costanza, e che i colti ed illuminati ebbero l’arti, l’urbanità, i comodi ed i piaceri; ma che questo nostro troppo gentile per godere i vantaggi della rozza semplicità e troppo ozioso per gustar i pregi dell’ingegno e dello studio non ne ha avuto nessuno: e sarà colpa sol delle donne, perchè sapranno che hanno regnato, e che noi siamo stati unicamente occupati a servirle, a sedurle, dopo averle educate per questo unicamente.