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di Virgilio e Inglesi 7

anni avanti avea fatta la profession mia solenne in buon gusto ed in poesia tentando la prima volta, e sempre in tuono scherzevole di purgare il nostro parnaso di molti inganni e pregiudicj.1

Che se pur piacesse ad alcuno vedere le mie difese, poichè i gusti son vari, nè tutti fanno del pari economia del tempo vegga le mie lettere inglesi da me scritte in gran parte a tal fine assai tempo dopo le virgiliane, e in istile esse pure di piacevolezza e di bizzaria, sebben più liberamente senza studio e per compiacenza ed amicizia. Ma poichè intervenne ancor qui, come suol nel ruzzare e scherzare, dicea colui, che l’uno batte per


  1. Nel poemetto delle raccolte si legge c. 3. n. 60.
    Il cantor immortale d’Ugolino.
    È cigno in Elicon; chi nol riseppe? ec. e c. 4. n. 17.
    Con lunga barba e con rugosa faccia
    Primo appariva il gran padre Alighiero &c. Così per le critiche de'suoi cattivi imitatori ivi son chiare
    Ma Dante che ogni verso ha d'or fino &c. e lo stesso si vede in varie note al poemetto.