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di Virgilio e Inglesi. 97

Castelvetro e Caro, Tassoni ed Aromatarj, Dolce e Ruscelli, Pellegrino e Salviati, Bulgarini e Mazzoni, Marini, Murtola e Stigliani, Beni e Nisieli, e molti e molt’altri, aveano dopo morte raccese le antiche discordie, e vantavansi tra i più celebri combattitori, e duellanti, de’ quali ricordimi; senza parlare dell’Academie intiere, e radunanze, e Città entrate in tenzone, e delle intiere biblioteche di libri contenziosi usciti a critica, ed a difesa or di Dante, or del Tasso, ora dell’Ariosto, e quali per una Canzone, quali per un Sonetto, molti ancora per un sol verso, che accesero vasti incendj, e spesso cangiaronsi (chi ’l crederebbe?) in armi omicide, e spargimento fecer di sangue. Noi che la pace, e la sicurezza abbiam sempre amata, femmo tosto avvertire i tre Giudici, e Magistrati del basso regno, perche al pericolo provvedessero. L’inesorabil Minosse tosto v’accorse per udir le ragioni de’ malcontenti, e per metter freno a tant’ira, quanta già ne mostravano quegl’italiani a’ certi segni di morder le dita, di minacciare, di fremere, e di