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sopra la città’ di Mod. 237

imperatore quasi deserta nell’ordine dato di rifabbricarla. Cominciossi il duomo al 1099. Secondo le parole del Sigonio (ad annum 1099.) Pensando i modenesi essere la vecchia basilica di s. Geminiano per la sua piccolezza sconvenevole alla presente lor fortuna migliore, stabilirono di fabbricarne un’altra nella piazza con marmi, che cavarono dalle antiche ruine sepolte della città un tempo fiorente, cioè al tempo de’ romani. Di che s’intende, come il duomo, e la torre, non altra fabbrica, sian di marmo. Ciò si prova ancora da un documento (presso sua eccellenza il signor marchese Bonifazio Rangone) del 1165, in cui Gherardo Rangone legato imperiale unitamente al comune di Modena permette di scavare nelle strade pubbliche della città, e fuori pietre, e marmi per le fabbriche, purché si riempissero le buche fatte perciò; non essendo allora alcuna strada selciata. Infatti vediam lapide romane nella torre, e molte scolpite, delle quali molte sono volte colle scolture ed iscrizione indentro.


Epo-