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236 Memorie


Epoca VI. 900.


Proseguivano i duchi, e re d’Italia nelle guerre. Vennero nuovi barbari detti ungheri o ungri avari, agareni. Anche i mori, e saraceni. Gli ungheri passarono per Modena una volta senza far danno. Un’altra incendiarono il monastero di Nonantola, che avea mille monaci (Murat. ann. tom. III.) Tutto fu un deserto, e Modena, dic’ egli, divenne verso il 900. un ricettacolo d’acque, allagando fiumi, e torrenti per tutto. Descrive questa parte l’anonimo veronese, come una vasta palude verso il 910. (Vandelli p. 555.) Al 988. (dice Murat. dissert. 65.) dopo cinque secoli, rimesse alfine le cose, e frenati i torrenti trasportarono i modenesi la città nuova all’antica, ove ancor oggi i lor discendenti sussistono.

Epoca VII. 1000.


Il monastero di s. Pietro (Muratori l. c.) fu eretto dal vescovo Giovanni vicino alla città di Modena col consenso de’ canonici, de’ signori, del popolo, e della città nel 996. Era fuor di città quel monastero. Spopolata era ancor Modena, chiamandola Arrigo II.


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