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220 Orazione

Molza, de’ Castelvetri, quai nomi, ascoltati, non a Modena solo, ma a tutta Italia gloriosi, e carissimi in tutte l’età! Che se io dovessi ancor ricordare i dottissimi cardi, rali, e prelati, i medici illustri, e i giure, consulti, i filosofi, ed i teologi; se le due famose accademie, l’una di letterati, l’altra di chiari pittori, e d’ogni maniera artefici, se i mecenati, se i professori, certo allor potrei dirvi col gran Muratori;1 che Modena da se sola senza corte, e senza influsso d’altrui pareggiò almeno in quel secolo le più chiare metropoli italiane in fama d’ingegni, e di studj. A non fraudarla però del tutto, e a non passare i limiti insieme del tempo, bastimi d’invitarvi ad una di quelle cene emulatrici de’ convivi platonici, e de’ simposi plutarchici, che l’immortale Gio. Grilenzone istituì, e meritaron memoria tra posteri per le penne autorevoli del Castelvetro, e del Muratori, ove in un luogo solo, e con un sol guardo riconosciate que’ vostri antenati


fa-

  1. Vita del Castelvetro