che dal nostro volgare, e che quindi è molto pericoloso il voler prendere quella sintassi, e trasportarla in Italia. Io stesso ho sperimentata cotal differenza nelle traduzioni in verso, o in prosa da me publicate, e ho dovuto in tal lavoro tanto sudare per rendere in vero italiano la vera forza, e il vero senso dell’autor francese, quanto e più fatto avrei componendo la cosa più difficile, e più studiata. Dobbiam dunque persuaderci, che nè noi possiam senza pericolo star sull’orme del loro gusto presente tanto diverso dal nostro, nè non ponno essi gustare il nostro stile, massimamente poetico, troppo lontano dall’usato da loro. Basta a provarlo un pò di riflessione leggendo i giudicj de’ francesi in tanti lor libri sopra i nostri autori, anzi solo le citazioni che fanno di questi il più spesso accompagnate di gravissimi errori d’ogni maniera. Credereste, che la famosa ottava sopraccitata, e notissima a chi anche fuori d’Italia gusta le più belle cose de’ nostri autori è creduta del Pastor fido dal giornalista di Bouillon dotto per altro, e stimabilissimo letterato? Mille esempj d’ogni